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"DIPENDENZE DAL PIACERE E AUTOTERAPIA"
di Franco Riboldi
Edizioni Psiconline
Il libro approfondisce in modo semplice ed accessibile a tutti le cosiddette “malattie del piacere”, una definizione di patologia inconsueta ma appropriata, che accomuna tutti i disturbi della gratificazione ancora da molti considerati come disturbi a sé stanti, distinti l’uno dall’altro. La novità della trattazione sta appunto nella visione d’insieme che viene data a queste manifestazioni patologiche di attaccamento a sostanze e comportamenti.
Nel descrivere forme cliniche, meccanismi neurobiologici, fattori di vulnerabilità, indicatori di gravità, classificazioni, servizi e terapie di riferimento, si focalizza sempre l’attenzione sul filo conduttore che unisce tra di loro, in modo inequivocabile, tutte le malattie del piacere e permette di riconoscerle quali espressioni di un’unica patologia.
E’ un modo innovativo di considerare l’argomento, che non lascia spazio solo a nuove interpretazioni e nuove definizioni, ma apre anche le porte ad un efficace e mirato lavoro su di sé.
L’autoterapia proposta è una raccolta straordinaria di stimoli, strumenti, suggerimenti concreti per sviluppare motivazione, autoefficacia, autostima e altre risorse individuali.
Il volume, nella sua versatilità, si rivolge a chiunque sia coinvolto, a vario titolo, in problemi di dipendenza patologica: dal paziente che vuole capire e curare meglio la propria malattia (tabagismo, alcolismo, dipendenza da droghe, ludopatia, shopping compulsivo, tecnodipendenza, pornodipendenza, dipendenza alimentare, etc.), ai familiari e conoscenti desiderosi di aiutare un proprio caro, agli operatori del settore (medici, psicologi, educatori, assistenti sociali, infermieri) in cerca di nuovi strumenti per arricchirsi professionalmente, a quanti operano nel sociale e nel mondo della scuola che vogliono approfondire le proprie conoscenze al riguardo.
Stimolando alla partecipazione attiva nel percorso di cura, il libro è particolarmente indicato quale personale strumento di accompagnamento per i pazienti seguiti nei SERT e nelle Comunità Terapeutiche.