II. IL PROBLEMA
Il problema più grande, nelle persone affette da dipendenza, è "riconoscere di avere un problema". Se manca questa consapevolezza ogni tentativo per vincere il proprio personale "attaccamento" è destinato a svanire nel nulla. Ci sono persone, magari anche intelligenti e avvedute, che convivono per anni con questo "pesante fardello" senza quasi accorgersene. Qualcosa impedisce loro di riconoscere la trappola in cui sono finite.
Per vincere una dipendenza, anche se ancora non ha manifestato i suoi risvolti negativi, devi come prima cosa considerarla un problema, come una bomba che può scoppiare da un momento all’altro. Se dalla trappola si può uscire, perchè non potresti farcela anche tu? A volte l’unico ostacolo al raggiungimento di un obiettivo è dato dall’idea di non poterci arrivare. Valorizza la situazione in cui ti trovi come una "prova" in cui devi mettere in mostra le tue capacità. Forza cerca la soluzione!
Primo Passo
Studia come riconoscere la malattia
In molte circostanze non è facile riconoscere la trappola in cui ci si trova. Per "smascherare" una dipendenza la strategia migliore è l'autoosservazione. Si tratta di un utile esercizio per leggere in ogni momento e con “occhio esterno” i numerosi segnali che escono dal tuo corpo. Un po’ come avere sempre uno specchio personale davanti a sé che evidenzia istante per istante le proprie azioni e i propri sentimenti. Questa pratica, che richiede solo un po’ di addestramento, ti può aiutare tantissimo a correggere i tuoi comportamenti istintivi e a migliorare il tuo autocontrollo. Concretamente consiste nel compiere alcune rilevazioni ogni volta che la tua dipendenza prende il sopravvento su di te. In questo modo tutto il tempo in cui il controllo ti sfugge dalle mani viene non solo riconosciuto nella sua reale consistenza, ma anche sempre più isolato e circoscritto.
Annota queste tue osservazioni di volta in volta, giorno dopo giorno. Ciò ti permetterà di fare considerazioni complessive sul tuo problema ma soprattutto si creeranno delle barriere coscienti sempre più forti e resistenti intorno ai momenti in cui l'inconscio ha il sopravvento sul tuo comportamento. Ciò che sfugge al tuo controllo viene sempre più delimitato e confinato dal continuo confronto con la tua presa di coscienza.
Secondo Passo
Sviluppa il pensiero positivo
La strada migliore per maturare un sentimento di fiducia nelle proprie possibilità sta nell'assumere un atteggiamento mentale orientato all’ottimismo. Ogni fatto della vita, ogni momento che trascorri, ogni persona che ti circonda, può avere sia caratteristiche positive che negative. Cerca il meglio in ogni situazione.
Non serve sottolineare, evidenziare e criticare continuamente ciò che non và. Migliora il tuo vocabolario inserendoci parole ricche di positività. Divertiti a cullare il bello nei tuoi pensieri. Frequenta persone che hanno sempre il sorriso sulle labbra. Circondati di ottimismo. Perché vivere male tra pensieri cattivi e preoccupazioni? L’ottimismo è la base del successo e di una vita felice. Se vuoi sentirti sempre al massimo e farti ammirare da chi ti è accanto, devi fare del tuo cervello un contenitore di pensieri positivi: “se nella mente entrano fiori belli escono fiori belli, se entra spazzatura esce spazzatura”. In questo modo impedisci ai problemi e alle inevitabili frustrazioni della vita di condizionare negativamente le tue emozioni.
Ciò che conta nel determinare come ti senti, non è tanto ciò che ti capita, quanto il modo in cui interpreti le cose. Non pensare, come fanno molti, che felicità e ottimismo siano doni del destino: niente di più sbagliato, sei tu che li determini. Chi pensa positivo non si dimentica certo che esistono anche i lati negativi delle cose, ma è consapevole che il suo approccio dà maggior sicurezza, non causa tensioni e alla fine risulta di gran lunga quello più vantaggioso.
Terzo Passo
Sperimenta il tuo immaginario
Procurati una pietra grossa quanto un pugno. Studiala minuziosamente, cerca di memorizzarne bene la forma e il colore.
Impara poi a visualizzarla nella tua mente. In pratica devi chiudere gli occhi e ricostruire mentalmente la tua pietra. Se non ti ricordi qualche particolare riapri gli occhi, osservala bene di nuovo e poi chiudendo ancora gli occhi riprendi la tua ricostruzione mentale. Ripetendo più volte questo esercizio alla fine riuscirai a visualizzarla perfettamente.
A questo punto devi associare l'immagine della pietra al tuo problema. In pratica la devi visualizzare ogni volta che senti il bisogno di soddisfare la tua dipendenza. Così facendo rinforzi sempre più i significati nuovi che stanno emergendo nel tuo inconscio. In pratica hai creato un simbolo, che in modo diretto e profondo può renderti sempre più consapevole di ciò che fai (la pietra non è altro che un simbolo di ambivalenza, proprio come lo è qualsiasi dipendenza: come può essere utile e piacevole così può anche essere dannosa e dolorosa).