5. L'autonomia - Esci dalla trappola

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V. L'AUTONOMIA
La capacità di vita autonoma è propria dell'essere adulto ed esprime il grado di indipendenza da persone o cose. Diventare autonomi fa parte delle grandi conquiste della vita, traduce la propria realizzazione personale, la capacità di organizzare la propria vita senza dipendere da terzi. Le persone con poca autonomia sono persone fragili dentro, incerte, che si lasciano facilmente convincere dagli altri, che hanno sempre bisogno dei consigli degli altri, che non sanno mai decidere niente. L'autonomia, come tanti altri tesori della mente, non è un dono di pochi. Tutti hanno la possibilità di coltivarla e di servirsene. Quanto più si finisce nel giogo della dipendenza tanto più risulta difficile gestire autonomamente la propria esistenza.
L'autonomia è un concetto molto vicino alla libertà, ma non è proprio la stessa cosa. Anche una persona libera sceglie ciò che vuole senza condizionamenti, ma il significato di autonomia è più complesso. In esso non c'è soltanto la libertà di scelta, c'è anche l'obiettivo di fare la scelta migliore. Chi ha poca autonomia è più suscettibile allo sviluppo di una dipendenza e questa,a sua volta, diminuisce ulteriormente l'autonomia. Come interrompere questo circolo vizioso sempre più gravoso per l'equilibrio interno? Le soluzioni possibili sono due: risolvere la dipendenza o accrescere l'autonomia. Non commettere però l'errore di concentrarti solo sulla dipendenza. Se non fortifichi le tue difese, qualora anche risolvessi il problema, il rischio di ricadere è molto alto. In questo preciso momento tu sei in grado di fare le scelte "migliori"?


Primo Passo
Studia i tuoi bisogni

Per imparare a compiere le scelte giuste è necessario prima fare un elenco dei propri bisogni, quelli veri ovviamente, non quelli falsi come le dipedenze. I bisogni sono stati di carenza che spingono la persona a rapportarsi col proprio ambiente al fine di colmarli. Sono "vuoti" da riempire. Peraltro l'interdipendenza con l'ambiente sollecita la continua comparsa di nuovi bisogni che spesso impongono priorità e scelte non facili.

Sviluppare l'autonomia significa essere sempre in grado di adattarsi alle nuove esigenze della vita. Come si è detto, queste cambiano in funzione di determinate variabili (età, sesso, ambiente di vita, tipo di personalità, salute....). I bisogni di un bambino sono diversi da quelli di un adulto così come una persona diabetica avrà certe necessità che altre persone non hanno. Il riconoscimento dei bisogni è dunque il primo passo per poterli poi soddisfare. Sembrerebbe una cosa abbastanza semplice in apparenza, ma così non è. Per comodità possiamo suddividerli in tre gruppi:
- bisogni fisiologici o primari. Sono quelli più importanti perchè garantiscono la sopravvivenza: mangiare, bere, dormire, respirare, attività sessuale.
- bisogni psicologici: protezione, sicurezza, affetto, autorealizzazione...
- bisogni sociali: relazione, studio, occupazione, tempo libero...

Facendo riferimento a questi tre gruppi prova a fare un elenco scritto dei tuoi bisogni attuali. Per distinguere i tuoi veri bisogni da quelli magari indotti da altri, individua, nell'arco della tua giornata tipo, tutte quelle azioni che ti spingono a colmare i "vuoti" che avverti in te. Articola con cura questo personalissimo elenco. Non ne esiste un altro uguale in tutto il mondo.
Secondo Passo
Sviluppa la forza di volontà

Non sono poche le persone a credere che l'unica via per uscire da una dipendenza sia la forza di volontà. In realtà non è proprio così. I fattori che concorrono in tale cambiamento sono diversi e la volontà è soltanto uno di questi. Vincere una dipendenza solo con la forza di volontà è molto difficile, vuoi perchè in questa condizione la volontà è proprio una delle caratteristiche individuali più colpite (stiamo parlando di una disfunzione mentale in cui viene compromessa soprattuto la capacità di volere, mentre la capacità di intendere è coinvolta solo in fase acuta e solo per alcune sostanze), vuoi perchè il riadattamento alla normalità richiede il risveglio di altre funzioni e risorse rimaste a lungo assopite. In ogni caso svolgere un lavoro di potenziamento e rinforzo della volontà è sicuramente uno dei cardini della tua terapia, soprattutto in questa tappa mirata all'autonomia.

ROMPI LE TUE ABITUDINI
L'appagamento dei bisogni, infatti, è subordinato alla volontà. Una volta che hai riconosciuto un bisogno sei tu che ti devi attivare per soddisfarlo. Alcuni esercizi che possono aiutarti a sviluppare questa facoltà ti sono già stati presentati nella tappa precedente. Continua quindi ad applicarti ad essi e insieme all'autocontrollo crescerai anche la tua forza di volontà. Se poi vuoi coltivare una volontà di ferro prova a "rompere le tue abitudini": molto spesso nel nostro stile di vite siamo legati ad automatismi e a schemi comportamentali ripetitivi. Prova ad introdurre delle piccole novità nelle tue abitudini. Non hai idea di quanto venga messa alla prova la tua volontà. Dal semplice cambiare posto a tavola, al dormire in una posizione differente, al fare un nuovo percorso per andare al lavoro. Le abitudini sono anch'esse delle "piccole dipendenze" : prima di fare un grande cambiamento allenati su qualcosa di più facile.

ESERCITATI ALL'IMMOBILITA'
Impara a sospendere ogni movimento del tuo corpo per periodi sempre più lunghi. Mettiti in una posizione comoda con i muscoli ben rilassati, chiudi gli occhi e poi mantieni la più assoluta immobilità. Puoi soltanto respirare, evita di deglutire e se muovi inavvertitamente anche solo dito o un sopracciglio ricomincia da capo. Comincia con esercizi di 5 minuti e aumenta progressivamente sino ad almeno 15 minuti. Mantieni la concentrazione sul tuo corpo: se ti distrai pensando ad altro è probabile che qualche movimento involontario ti sfugga.  Esercizio progressivo a questo è l'educazione dello sguardo: mantenere lo sguardo fisso su un oggetto senza mai chiudere le palpebre (si consiglia di iniziare con 30 secondi e aumentare di 30 secondi per volta facendo pause di 1 minuto; arrivare sino a 10 minuti).

ORIENTA IL TUO PENSIERO
La volontà non si potenzia soltanto attraverso il controllo del corpo, ma anche esercitando la propria influenza sulla mente. Solitamente i pensieri si generano spontaneamente oppure nascono da un'elaborazione volontaria. In questo secondo caso c'è sempre un'interesse a monte che li sostiene. Per potenziare la volontà occorre dirigere volontariamente il proprio pensiero verso qualcosa di poco interessante, che non cattura di per sè l'attenzione: può essere un utensile qualsiasi, un oggetto banale che non ci ha mai interessato, il particolare di un mobile o di un vestito... Meno questo oggetto avrà attrattive e più sarà funzionale al nostro esercizio.  Una volta individuato mantieni la tua concentrazione fissa su di esso e fai tutte le osservazioni che quell'oggetto  ti stimola. Ciò che conta è non distogliere mai il proprio pensiero per almeno 10 minuti. Dedicati quotidianamente con pazienza e costanza a questi esercizi: ti accorgerai con meraviglia quanto può cambiare la tua vita.
Terzo Passo
Sperimenta il tuo immaginario





Fruga tra i tuoi ricordi e individua tutte le volte che hai avuto la sensazione di essere una persona autonoma. Ci saranno sicuramente stati dei momenti nella tua vita in cui hai fatto delle scelte che sono state delle buone scelte.
Prendi questi riferimenti positivi  e incollali insieme (con un piccolo sforzo di fantasia) nella tua pietra simbolo (vedi seconda tappa). Immagina poi di scolpire su questa pietra la seguente frase: "Io sono una persona autonoma".  E' importante che le parole incise siano molto evidenti. Dopo aver costruito questa immagine visualizzala più volte con l'occhio della mente. Hai "solidificato" una convinzione.
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