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È un’altra tecnologia fortemente riconosciuta dai giovani per alcune sue prerogative: quella di raccogliere in un unico contenitore il sapere e la cultura del mondo, la possibilità di interagire in vari modi con le persone anche dall’altra parte della terra, e quella di crearsi l'identità che più piace mantenendo l'anonimato. Quest’ultima prerogativa, la costruzione dell’identità, è un tema dominante durante l’adolescenza e internet rappresenta un campo di sperimentazione ottimale.
Sono pochi oggi i giovani che non hanno la possibilità di accedere ad internet: il divieto è per lo più dettato da ristrettezze economiche oppure da genitori iperprotettivi (che però sono aggirati utilizzando la scusa della scuola per fare le ricerche oppure andando a casa di amici). Si accede da casa, la sera dopo gli impegni della giornata, o durante il pomeriggio, al ritorno da scuola nei momenti liberi. Ma non solo. La novità attuale di internet, la vera rivoluzione, è la sua accessibilità ovunque, la sua portatilità. Il giovane porta con sé internet e si può connettere ad esso ovunque si trovi, tramite il pc portatile, il tablet o lo smartphone.
Molti giovani usano internet soprattutto per chattare con gli amici. Qualcuno sfrutta il web per fare i compiti (specie ricerche, ma anche traduzioni online, soluzioni di problemi matematici, temi svolti). Navigando su internet è facile non accorgersi del tempo che vola (talvolta molte ore al giorno). A volte ci si “perde"nel vero senso della parola: si parte cercando qualcosa e poi si guarda tutt'altro.
Con internet si possono cercare informazioni che interessano: musica, immagini, video divertenti, ma anche informazioni che non si ha il coraggio di chiedere ad amici o adulti, soprattutto sulla sessualità, per molti fonte di imbarazzo, e che su internet si trovano facilmente mantenendo l'anonimato.
Internet è un mezzo per presentarsi agli altri. Non è raro che i ragazzi mettano la loro foto su internet. La fotografia, come immagine di sé, viene spesso utilizzata non solo per facilitare il riconoscimento sui social network, ma anche per creare un’immagine di sé migliore, che esprima qualche caratteristica positiva. Le fotografie pubblicate su internet sono quelle in cui il giovane si “piace”. Presentare la propria fisicità è un modo per scoprire la propria apprezzabilità. Non a caso sui social network i ragazzi pubblicano le loro fotografie con lo scopo di ricevere commenti, e più questi sono positivi, più suscitano emozioni di conferma circa la propria piacevolezza.
Accedere ai social network (face book, netlog, youtube, twitter… ) è semplice ed immediato. Basta un’ iscrizione in cui vengono chieste poche informazioni personali, come data di nascita e stato di residenza, potendo mantenere il proprio nome o darsi un nickname, ossia uno pseudonimo o soprannome che permette l'identificazione. Alcuni siti contengono regole e limiti di età per accedere: tuttavia i ragazzi spesso li superano alterando i propri dati personali.
Su questi siti "si fa amicizia con tante persone". Qui i ragazzi apprezzano la possibilità di condividere link e fotografie con gli amici per scoprire cosa pensano gli altri e per esprimere le proprie opinioni. È anche un modo per soddisfare le curiosità e il bisogno di sentirsi come gli altri: "vedo se gli altri fanno cose molto diverse da me ... ". Avere molti contatti è un’ambizione comune: più “amici” si hanno, più l'immagine di sé è positiva.
Un aspetto da considerare è il fatto di alterare i propri dati. La possibilità di crearsi liberamente un'identità è un modo per immaginarsi diversi da come si è realmente e quindi di piacersi di più. E anche un modo per sperimentarsi , per provare e riprovare strategie comunicative e capacità relazionali. Sono spazi importanti anche per superare problemi come la timidezza (specie nel rapporto con l’altro sesso), l’incapacità di comunicare i propri pensieri, il senso di solitudine (problema non poi così raro nei giovani).
Internet è un affascinate strumento per socializzare, uno spazio pubblico, per condividere opinioni e pensieri, per rispondere in qualche modo al bisogno di socializzazione. Internet permette di incontrare persone e fare amicizia: è un’amicizia virtuale, perché basta schiacciare un pulsante per diventare amici, ma è pur sempre un contatto orientato alla disponibilità, all’accettazione dell’altro, e questo aiuta a superare la paura di venire respinti, di non piacere.
La comunicazione è agevolata: protetti dallo schermo, si trova più facilmente il coraggio per dire cose che nella realtà non si riesce a comunicare. Il rischio è che questo diventi l'unico modo per stare con gli altri e, di conseguenza, non si cerchino soluzioni migliori per superare i propri "problemi"; inoltre comunicare solo in questo modo aumenta l'isolamento dal reale (e la solitudine). La sperimentazione relazionale che avviene in internet non è un vero allenamento alla realtà. Quando ci trova faccia a faccia con un’altra persona le cose cambiano, le parole escono in una altro modo, non c’è tempo per riflettere, non passano comunicazioni non verbali importanti (come le espressioni del volto, le reazioni emotive, i sorrisi , lo sguardo triste) che sono fondamentali per la comunicazione. Così finisce che il ragazzo che ha tanti amici su Facebook non è per niente allenato a creare un’amicizia nella vita, non è capace di relazionare in modo efficace con i coetanei. L’amicizia è frutto di un continuo confronto, di una continua sperimentazione relazionale, di un continuo scambio comunicativo e affettivo che non può avvenire solo attraverso il tecnologico. Tra i rischi più gravi di internet c’è quello di perdere le occasioni migliori per imparare a stare con gli altri.
Ci sono poi i potenziali danni fisici alla salute connessi ad un suo uso esagerato: possibili danni dovuti alle onde elettromagnetiche, dolori muscolari, insonnia, nervosismo, problemi alla vista, obesità, difficoltà di concentrazione.
Da non sottovalutare sono anche i rischi connessi alla pubblicizzazione. Se da un lato mentire sulla propria identità può essere considerato un vantaggio perché ci si presenta agli altri come diversi, dall’altro non si può essere mai sicuri di chi ci sia dall'altro lato dello schermo. C’è il grande rischio di incontrare persone male intenzionate che strumentalizzano la situazione. Persone che magari invitano alla pornografia, alla pedofilia, oppure fanno altre proposte illecite (commercio di droghe, spiegazione di come fabbricare in casa droghe …). Non è poi così raro che foto pubblicate in Internet rappresentino l’inizio di un invischiamento sempre più grande in attività illecite: dal gioco innocente di una presentazione di sé si può finire in un mondo perverso e senza scrupoli.
La navigazione in Internet espone ad esperienze negative come la truffa. Se fare acquisti su Internet è vantaggioso perché da casa si sceglie il prodotto, e il costo è spesso notevolmente inferiore rispetto a quello dei negozi, può succedere che dopo il pagamento il prodotto non arrivi. Ciò può indurre ad arrabbiature, a frustrazioni, ma anche alla tentazione di truffare a propria volta, con il miraggio di facili guadagni. Altri aspetti diseducativi del web sono la possibilità incontrollata di scaricare materiale gratuitamente ( film, musica, programmi, testi …) tramite applicativi open source dedicati alla condivisione di file che si appoggiano su reti peer to peer. Un ghiotto invito all’illegalità, alla pornografia, alla mancanza di responsabilità.
Il web per i giovani è una vetrina incontrollata del proibito, dai siti pornografici a quelli dove si giocano soldi online. La pornografia online, come il gioco d’azzardo online possono generare forme specifiche di dipendenza virtuale. Internet è una fucina di dipendenze diverse (da social network, da pornografia, da gioco d’azzardo ..) che si manifestano tutte con l’incapacità di staccarsi dal pc, il disinteresse per le altre forme di gratificazione, il pensiero ossessivo al web anche quando si è con gli amici o si è a scuola, la marcata riduzione di interesse per altre attività, la riduzione del tempo per le relazioni, per lo studio, sino anche allo sviluppo di sintomi astinenziali come ansia e depressione.