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Tra le “dipendenze tecnologiche” quella più storica è senz’altro la teledipendenza. Il linguaggio televisivo comprende immagini, suoni e sensazioni che possono impegnare tutti i sensi del giovane creando facilmente dipendenza.
Le statistiche dicono che molti adolescenti passano in un giorno più ore davanti alla tv che non sui banchi di scuola. Il fenomeno è preoccupante, anche perché la qualità delle trasmissioni televisive non è sempre delle migliori. Film, serie televisive e anche telegiornali trasmettono immagini violente a tutte le ore della giornata. Molte trasmissioni di intrattenimento sono a dir poco diseducative. Anche la pubblicità, assillante e priva di scrupoli, si può riflettere negativamente sulla crescita, inducendo falsi bisogni e suggestionando stili comportamentali negativi. Nella programmazione televisiva non si può dire che esista, a livello normativo e istituzionale, un grande controllo e un’adeguata attenzione a giovani e bambini. Anche nelle famiglie c’è spesso disattenzione al problema. Diversamente da un tempo quando di norma c’era un solo televisore in casa, oggi molti ragazzi hanno un proprio televisore in cameretta e guardano gli spettacoli più vari in modo separato dai genitori, deprivandoli di un’intermediazione comunque importante. La televisione è un’espressione tecnologica in costante evoluzione, con livelli potenzialmente sempre più alti di gratificazione. Ciò sia per il miglioramento tecnologico in senso stretto (televisori tridimensionali, interattività, collegamento a internet …), sia per la possibilità di personalizzare sempre di più i contenuti cui assistere (programmare l’orario delle trasmissioni, scelta di programmi “on demand”, ovvero video su richiesta gratuiti o a pagamento). Da qui l’alta facilità con cui la televisione può generare dipendenza. I sintomi principali di questa sono: l’ eccessivo tempo passato davanti al tv, il forte desiderio e l’euforia verso i programmi preferiti, il fenomeno della telefissazione (tendenza alla fissazione anomala della televisione, una specie di stato ipnotico caratterizzato da un atteggiamento silenzioso e immobile, che porta a ignorare le eventuali persone presenti). Di fatto sono fortemente ridotte tutte le attività di svago alternative alla TV. Lontano dalla televisione il ragazzo diventa nervoso, irritabile e non desidera altro che riprendere in mano il telecomando.