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Col morale a pezzi aspettava qualcosa, senza sapere cosa stava per accadere. La musica ad alto volume, corpi che si muovevano seguendo un tempo che era sempre quello, il sudore grondava, la sete, quanta sete, il tempo dell’acqua e dei succhi di frutta, scendevano freschi, ristoratori. Il morale basso di una cronicità che era solo all’inizio, vedere in bianco e nero, daltonico, questo era il modo, passioni mai nate, solo pensate. “Tutto qui?” Questo è stato quel che ha pensato, di una sigaretta un po’ strana, artigianale, e l’odore diverso, un fumo straniero, paesi lontani, mai visitati, sconosciuti ma allo stesso tempo vicini, frutti già conosciuti fin da bambino, quando giocare era la grande passione! L’estate che bella stagione, il cortile, una pesca, il telefilm alla televisione, il programma Apollo, l’oratorio estivo la più grande magia! Divertirsi e ancora giocare, ma anche i compiti delle vacanze. Gli amici non erano più quelli, un pezzo mancante, un ponte abbattuto, quel tratto guadato e fatto a nuoto non è stato nulla di buono. “Tutto qui?”E in un attimo diventa un uomo, un giudizio forte deciso, non sembrava vero! Un mondo, un pianeta, usciva l’immagine illuminata, dal cono d’ombra di un’eclisse, e lui era l’abitante di questo mondo, non erano in tanti, spazio ce n’era. E’ nato il marziano! L’uomo che cadde sulla Terra! Il nuovo mondo, marinaio dell’equipaggio di Colombo. Ma questa in realtà era solo un’isoletta, poca acqua, pochi animali. Voleva territori più vasti! Creare una città, un centro logistico, un nuovo centro direzionale, un’area produttiva, una nuova polizia, per controllare il crimine, la sua debolezza, per tenere a bada lo stupido e rinchiuderlo in un manicomio, e cancellarlo per sempre. Tutte fantasie. Il viaggio, la ricerca proseguiva. Sembrava che i risultati non arrivavano, i suoi collaboratori inaffidabili, meglio agire da solo. Il mito Clint Eastwood, la cravatta di cuoio, faceva tutto da solo. Tutto da solo una sera l’incontro, l’ha conosciuta, Educata, gentile, solo perché metà era caduta, le si erano rotti i tacchi alla bella signora, sexy e sicura. E scoppiava l’amore. Si era lei la donna giusta, non come l’amante di tanti uomini l’amore della vita, il liquido infernale. E’ ancora più uomo, provava sensazioni ancora più grandi, sicure, calde, stabili. La vita prendeva una svolta che caratterizzava il futuro di quell’individuo. Quella polvere diventava sempre più brillante, e la vita sempre più opaca. Ma lui cosa provava? Era sempre tutto normale, non cambiava proprio niente, a parte i vestiti che davano fastidio alla pelle, e l’acqua, che non era più lei. Andava bene per bere, anzi la sete aumentava, ma era sempre fredda sulla pelle, che strano. Nasce l’epoca della maschera, dei vampiri, quando un alone grigiastro iniziava a circondare gli occhi e la carnagione del viso sempre più pallida, e degli uomini strani, quando la miosi risaltava su qugli occhi…….belli. E’ l’epoca della New Wave, poi Blade Runner, ma ancora non conosceva Dick, l’autore del racconto dal quale viene tratto un buon film da botteghino. Dick era un profeta, e per capirlo bisogna leggerlo, ma lui non leggeva, ormai era uno sfigato proprio come il profeta. Uno sfigato. Non solo si smette di leggere ma non si ascolta più neanche la musica, e The Wall il film, lo spaventa, per forza: è uno sfigato! E lo spinello lo spaventa, lo fa pensare, e fa male pensare che sei uno sfigato. Così l’uomo di vetro, per giunta soffiato, si infrange contro il nulla, innumerevoli volte. Non si possono neanche contare. E intanto la polvere è sempre più bella. Tutto cambia, molto migliora, lui peggiora.
Il naufrago viene riportato sulla terra, quella vera. Si alza e cammina, ma la camminata è incerta. Impara tante cose ma la cucina è il suo pezzo forte. E quattro tegami, un cartone di vino bianco scarso anche per cucinare, sono tutto quello che gli rimane in mano quando l’idea di andarsene per sempre inizia a bussare alla porta di una casetta che odia dal primo giorno che vi è entrato ad abitare. L’unico “affare” che è stato capace di fare, ma che non avrebbe mai voluto fare, e dal quale presto si dovrà separare se tutti i giorni vorrà mangiare, senza mai più vedere il mare, e si potrebbe andare avanti non all’infinito ma ancora per molto. Le malattie, pochi amori, la lontananza, la malinconia, sono problemi da esploratori, da veri uomini! Ma è proprio così? Ripartire, ricominciare, rialzarsi e camminare, è essere uomini. Basta fughe dalla realtà, adesso cammina zoppo, malconcio, ma è da ammirare. Ripartire è nobile, e si chiede quest’uomo, perché? Perché si sente bene, perché dopo tanto girovagare che era star fermo, ora è fermo ma percorre una strada illuminata di idee, di progetti, di sapere, è il sentiero luminoso, finalmente sereno e contento di sé, guarda la sua immagine e vede un viso che gli piace, usa la sincerità in ogni occasione e anche una piccola sensazione gli crea un’intensa emozione.