Mi racconto - Esci dalla trappola

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Mi racconto

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testimonianza anonima (2009)

Eccomi qua, avvolto da quella invadente e rumorosa solitudine che errore dopo errore mi sono creato.
Non appena conosco una nuova persona che sembra capirmi, ascoltarmi e volermi bene, faccio l’errore di affezionarmi, ma le persone non sono tutte dei samaritani, hanno la loro vita ed io per l’ennesima volta mi ritrovo solo, solo come un povero cucciolo legato ad un guard-rail in piena autostrada. E’ una sensazione di disperazione totale e l’unico con cui posso condividerla è questo PC che mi dà la possibilità di raccontarmi. Raccontare la storia di uno come tanti, che per provare il gusto ed il divertimento dello “SBALLO” è riuscito a demolire tutto quanto di buono era riuscito a costruirsi. E così mi ritrovo a trentun anni  compiuti a combattere contro la schiavitù della COCAINA. Quella che un tempo mi faceva sentire un leone, oggi mi fa sentire un povero gatto randagio. Senza più una famiglia, senza più un amico, senza più una compagna. Solo tristezza e solitudine, che mi fanno aggrappare a chiunque mi degni di una parola, di uno sguardo o di un sorriso.  Queste sono cose che non si mettono in conto quando si comincia a fare uso delle sostanze, perché in quel momento, l’effetto che esse ti danno è talmente affascinante e allo stesso tempo incredibilmente curioso, che si aspetta solo l’occasione di assumerle nuovamente. Quello di cui non ci si rende conto, è che l’effetto provocato, varia di volta in volta che se ne fa uso. Quello che all’inizio era uno sballo piacevole e divertente, col tempo si trasforma in una triste e stupida abitudine che non diverte più, ma al contrario deprime e spegne lentamente quella fiammella che tiene viva la nostra anima.
Per anni si sono combattute guerre per liberare gli uomini dalla schiavitù, ed ora che questa (almeno in gran parte del mondo) è stata sconfitta, cosa riusciamo a fare noi? Ci rendiamo schiavi di noi stessi. E’ assurdo e inconcepibile che si debba buttare via la propria vita in una maniera così sciocca. Va vissuto al meglio ogni singolo momento di questo grande dono che ci è stato fatto. Oggi che me ne sono reso conto mi mangio le mani per averne perso una buona parte, ma so che nulla è compromesso.
Magari si potesse tornare indietro nel tempo, ma siccome non è possibile, ho deciso di guardare avanti. Presto entrerò in una comunità di recupero. Non sarà un cammino semplice, ma per ottenere quello che si vuole bisogna lottare. Questo concetto  mi fa sentire un guerriero, anche se sino ad oggi mi sono nascosto dietro una stronzissima bustina di “coca”. Adesso basta falsi scudi e false armature, è il momento di affrontare il nemico a viso aperto, consapevole che al mio fianco c’è un esercito formato da tanti soldati con le mie stesse motivazioni.  E’ giunto il momento per me di dimostrare che un tossico non è uno sfigato, come molti pensano, ma è solo una persona che ha commesso degli errori. Ma tirando fuori gli attributi questi errori si possono anche  riparare….

un tossico....quanto prima un ex tossico



 
Oggi è
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