Indicatori di gravità nel tabagismo - Esci dalla trappola

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Indicatori di gravità nel tabagismo

Approfondimenti
a cura di Franco Riboldi (2007)

Numero di sigarette
Questo indicatore non è molto sensibile se viene letto da solo. La gravità della dipendenza non dipende infatti solo dal numero di sigarette, ma anche dal quantitativo di fumo aspirato nei polmoni e dal tasso di nicotina presente. Si ritiene “lieve” un consumo giornaliero inferiore alle 15 sigarette, “medio” tra 15 e 25 sigarette, “alto”  sopra le 25 sigarette.

Tipo di sigaretta

Le sigarette non sono tutte uguali. Possono variare sia la quantità di nicotina, sostanza responsabile della dipendenza, sia il condensato, contenuto catramoso composto da diverse sostanze irritanti e cancerogene. Ai fini della capacità di dare dipendenza si guarda di fatto solo la nicotina: si considera  “basso” un contenuto di nicotina inferiore a 0,6 mg, “medio” compreso tra 0,6 mg e 1 mg, “alto” sopra 1 mg.  Bisogna comunque tener presente che nel passaggio a sigarette più leggere si tende ad aspirare più volte, per cui alla fine il contenuto di nicotina introdotto nei polmoni non risulta diminuito di molto.

Modo di fumare
Questo è molto diverso da individuo a individuo. Mediamente una sigaretta si fuma in circa 10 minuti con 8-10 boccate. E’ importante il numero di volte che la sigaretta viene aspirata. In base a questo valore l’aspirazione può essere: “assente”, quando la sigaretta non viene mai aspirata,  “parziale”, quando il fumo non viene aspirato profondamente o viene aspirato in profondità solo qualche volta,  “completa” , quando il fumo viene aspirato profondamente più di 5 volte per sigaretta.

Motivazione al fumo

Se ciò che spinge a fumare è prevalentemente un particolare stato d’animo (di tensione o di rilassamento) si attribuisce alla motivazione un valore di “I grado”, in questo caso il bisogno di fumare è più sotto controllo ed in stretta relazione con le situazioni del momento, in genere a questa motivazione si associa un basso numero di sigarette; se invece il fumo è prevalentemente un automatismo, tanto che quasi non ci si accorge di accendere le sigarette, la motivazione è di “II grado”, qui il bisogno di fumare è poco controllabile ed è legato a meccanismi psicologici inconsci;  se infine si fuma prevalentemente per placare l’astinenza, il nervosismo connesso al venir meno della nicotina, si attribuisce alla motivazione un valore di “III grado”, in questo caso il bisogno di fumare appare fuori controllo.

 
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